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Biella, 26 marzo 2023

Il vertice europeo


Il premier Meloni ha espresso un giudizio positivo sull'ultimo Consiglio Europeo. A sentire il Capo del governo si sarebbero fatti importanti passi avanti sul dossier immigrati ma tutti gli osservatori hanno detto che non è cosi. Nel comunicato finale ci sono due righe sull'argomento e la sottolineatura che tutto è stato rinviato a giugno.
Questo mentre in Italia continuano gli sbarchi in forte aumento rispetto ai mesi e agli anni precedenti e il premier nei giorni precedenti il vertice aveva annunciato che sarebbe andata in Europa a battere i pugni. Insomma una premier che appare ogni giorno di più come dottor Jekill e Mister Hide; che in Italia fa la voce grossa e a Bruxelles si limita a vedere passi in avanti anche laddove non esistono. Il fatto è che l'Italia non ha saputo presentarsi con una proposta adeguata perché i primi ad essere contrari ad una politica comune nei confronti dei migranti sono i principali alleati della Meloni, primo fra tutti Orban, sempre piu spesso preso a modello dalla destra italiana. E la leader di Fratelli d'Italia non ha alcuna intenzione di mettere in discussione l'alleanza con loro, tanto più in vista delle prossime elezioni europee. Per cui dopo aver annunciato sfacelli se non fosse stata ascoltata si è accontentata dell'impegno a compiere una verifica entro giugno. In più, una serie di prese di posizione non facilitano un maggiore accreditamento nel nostro Paese. Si pensi alla ratifica del Mes, il meccanismo europeo di stabilità, che nella sua ultima versione prevede un fondo per gestire eventualmente le crisi bancarie. L'Italia che pure a preso parte attivamente alla discussione per il momento rimane contraria alla ratifica della riforma. Finirà per farlo ( questo è poco ma sicuro) e anche in questo caso la Meloni si rimangera' la sua posizione precedente ma intanto la scelta di tergiversare ha irrigido le posizioni dei partners.
Va detto però con altrettanta chiarezza che sul dossier migranti grandi sono anche le responsabilità dell'Europa e di gran parte dei governi europei. Nessuno vuole " sporcarsi le mani " su un tema così diviso tra gli Stati e all'interno di essi. Il prossimo anno si voterà per il rinnovo del Parlamento Europeo. Meglio tenersi le mani libere. La stessa Commissaria ai problemi dell'immigrazione è delegittimata dal fatto che in Svezia, cioè nel suo Paese, ha vinto la destra. Sotto elezioni è la Spagna mentre Macron deve confrontarsi con un Paese in rivolta. Il risultato è che per un complesso di ragioni e di responsabilità, non solo italiane, la questione migranti continua a non essere affrontata.

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