Prima era stato il premier a voler riscrivere l'eccidio delle Forze Ardeatine. Oggi è stata la volta della seconda carica dello Stato, il Presidente del Senato Ignazio Benito La Russa. Per lui «Via Rasella è stata una pagina tutt’altro che nobile della Resistenza. Fu uccisa una banda musicale di semi-pensionati e non nazisti delle SS». Non era mai successo, dalla Liberazione ad oggi , che il Presidente del Consiglio e il Presidente del Senato riscrivessero la storia dell'attentato di Via Rasella e la rappresaglia dei nazisti, compiuta con la collaborazione diretta dei fascisti, a uso e consumo di quel pezzo destra a cui loro appartengono che non avendo voluto fare i conti con il proprio passato , vorrebbe cancellare o edulcorare le responsabilità storiche del fascismo. "Non esiste una Storia muta. Per quanto la brucino, per quanto la rompano, per quanto mentano a riguardo, la Storia umana si rifiuta di stare zitta" ha scritto lo scrittore uruguaiano Eduardo Galeano che il dittatore Videla aveva inserito nell'elenco dei condannati che gli squadroni della morte avrebbero dovuto uccidere. Non si illudano la destra, il Presidente del Senato e il premier di poter negare le orrendita' e le nefandezze compiute dal fascismo e di poter stemperare, fino a cancellarlo, il discrimine che esiste tra democrazia e fascismo, fascismo e antifascismo. La storia non è muta per quanto la destra al governo, anziché assumere come riferimento i valori che sono alla base della Costituzione, cerchi di negare le responsabilità del fascismo. Nessun negazionismo e' possibile. La storia del "secondo Risorgimento " si rifiuta di stare zitta" e nessuno pensi di poterla riscrivere mettendo sullo stesso piano vittime e carnefici e offendendo la memoria di coloro che sono morti per consentirci di vivere in un Paese libero. Toccherà ancora una volta al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricordare i " pilastri" sui quali si reggono la nostra Repubblica e la Costituzione. E tuttavia non può non preoccupare ogni sincero democratico che alla Presidenza del Senato sia stata eletta una persona che nega propri questi valori. A maggior ragione quindi quest'anno le manifestazioni del 25 Aprile dovranno rappresentare una grande momento di impegno e di mobilitazione per riaffermare l'attualita' della nostra Costituzione nata dalla vittoria della Resistenza sul nazismo e il fascismo.
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