Pongo una domanda solo in parte provocatoria: Perché in Europa dovrebbero fidarsi di noi? In questi giorni è esplosa la polemica sulla attuazione del Pnrr e cioè sulla capacità di spendere nei tempi previsti i soldi che l'Europa ci ha messo a disposizione. Il rischio è quei soldi, 191,5 mld da spendere entro il 2026 ( o una parte di essi ) non ci vengano più dati. Ma non per colpa dell'Europa che è pronta a onorare i propri impegni, ma nostra, solo ed esclusivamente nostra. Ancora una volta è stato il Presidente della Repubblica ha lanciare l'allarme invitando il governo e i poteri pubblici " a mettersi alla stanga" anziche" perdersi in polemiche futili e inutili e andare alla ricerca di " capri espiatori". Per mesi ci siamo raccontati che i fondi del Pnrr avrebbero rappresentato uno occasione unica e irripetibile per il nostro Paese che per via del suo alto debito pubblico ha minori possibilità di altri di realizzare una adeguata politica di investimenti. E invece qual'e' il rischio molto concreto che stiamo correndo? Che le prossime due rate non ci vengano versate. Stiamo parlando di una quarantina di miliardi, cioè l'equivalente di una Legge finanziaria. Nessuno, proprio nessuno dei problemi che vengono sollevati per giustificarsi una proroga della scadenza del 2026 o per richiedere una modifica del Pnrr ( che peraltro nessuno ha finora presentato a conferma che si sta navigando a vista) non era prevedibile. In questo " bailamme" ognuno dice la sua. L'Italia non può permettersi di fallire perché un fallimento ci priverebbe di risorse fondamentali ma avrebbe conseguenze sulla tenuta dei conti pubblici e sul giudizio dei mercati. La destra ha vinto le elezioni, governi.Non sono più all'opposizione quando bastava alzare il cartello dei No.Hanno dichiarato che erano pronti. Lo dimostrino. Quanto tempo deve ancora passare perché si assuma le proprie responsabilità e la smetta di scaricare le responsabilità su quelli che c'erano prima? La questione dell'attuazione del Pnrr è troppo importante. È la questione delle questioni. E allora ognuno faccia la sua parte a partire da chi ha maggiori responsabilità.
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