Torno sulla questione di Ignazio Benito La Russa perché non credo che le sue affermazioni possano essere derubricare a semplice sgrammaticatura o considerate un episodio di polemica politica. Per questo sarebbe utile che i gruppi di opposizione ( e non solo) si ponessero l'obbiettivo di ottenere le sue dimissioni, mettendo in campo iniziative adeguate.Non era mai successo che un pezzo del Paese non si sentisse rappresentato dal Presidente del Senato perché non era mai successo che a quella carica venisse eletto una persona che non ha mai rinnegato il fascismo. L'antifascismo come discrime è una scelta che non gli appartiene e che invece aveva caratterizzato tutti i suoi predecessori. Sull'attentato di Via Rasella e sulle rappresaglia tedesca compiuta con la collaborazione dei fascisti Ignazio Benito La Russa " ha mentito sapendo di mentire.E le scuse non hanno fatto che aggravare la situazione. Ricordo a tutti e per primo a me stesso che a pronunciare quelle falsità non è stata una persona qualsiasi, ma la seconda carica dello Stato con funzioni di supplenza nei confronti del Presidente della Repubblica. La Repubblica italiana, nata dalla Resistenza al nazismo e al fascismo e la Costituzione del nostro Paese che è antifascista sono incompatibili con un Presidente del Senato che non riconosce il valore dell'antifascismo e non ha mai condannato la tragedia del fascismo. La destra e il premier in prima persona hanno una grave e imperdonabile responsabilità, quella di averlo proposto, accettato e votato. Era fin troppo evidente e prevedibile che la sua elezione avrebbe finito con riaprire una discussione che la lotta partigiana e la Costituzione avevano chiuso definitivamente. Che alla sua elezione abbiamo concorso, pur senza essere determinanti, alcuni parlamentari della opposizione e un fatto che si commenta da solo e per il quale queste persone dovrebbero provare vergogna.
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